Bomboniere e beneficenza.
03/06/2003
Ho letto la vostra risposta in merito alle bomboniere e in generale in merito al matrimonio e sinceramento non mi trovo in accordo con quanto da Voi asserito. Infatti l'uso di regalare un oggetto (bomboniera) quale ricordo di un matrimonio, oltre che trovare le sue antiche radici in usi e costumi radicati in molte regioni italiane, è un modo di ringraziare tutti coloro che hanno condiviso con gli sposi un giorno così felice e importante. Per lavoro mi occupo di organizzazione di matrimoni e raramente ho visto gli invitati ridere una volta visto l'oggetto (forse non tutte le bomboniere sono uguali ...). Approfitto anche per esprimere un mio parere in merito all'usanza ormai sempre più in voga di non fare le bomboniere e di devolvere ad associazioni umanitarie o di ricerca sicentifica un importo in denaro (stabilito dagli sposi). Mi domando: come mai questi sposi, così sensibili ai problemi del mondo, non rinunciano ai loro, di regali (vedi lista nozze)? Forse non sarebbe più corretto dire "Grazie, non abbiamo bisogno di nulla, devolvete quello che volete regalarci a questa associazione ..." invece di sbandierare ai quattro venti la loro occasionale generosità? Credo che le donazioni generalmente si facciano per propria coscienza e non necessitano di essere comunicate a tutti.
Risposta
Grazie della bella lettera. E' coerente ed esprime un punto di vista diverso dal nostro ma ugualmente condivisibile. La realtà, banale e crudele, è che non tutte le bomboniere sono uguali e ugualmente adeguate...
Quanto al resto, certo, meglio sarebbe devolvere una cifra maggiore, ma in beneficenza anche poco è cosa buona e giusta. Di certo, ogni gesto di generosità non dovrebbe essere reso pubblico, ma anche qui, meglio un euro pubblico che zero euro in privato, no?