Doggie bag sì, doggie bag no.
17/11/2014
Il galateo come classifica la borsa gourmet? Insomma, portarsi a casa il doggie bag è da maleducati?
Risposta
Il doggy (doggie è uguale) bag - cioè una sporta con gli avanzi del pranzo che non siamo stati in grado di consumare, ordinatamente riposti in buste solitamente di carta dal cameriere stesso - è diventato negli ultimi anni nel mondo anglosassone un comportamento usuale, ovvero, socialmente rilevante e accettato. In questo senso è bene che anche la nostra ristorazione si adegui alle nuove sensibilità. Se la doggy bag diventa un modo di nutrirsi con più rispetto, evitando gli sprechi, è benvenuta. Naturalmente, perché il comportamento sia "giusto" bisogna che chi lo pratica eviti di "vergognarsene" (uscire dal locale coprendo l'oggetto col cappotto per sgattaiolare furtivi fino all'auto fa "peggio" di rifiutare gli avanzi perfino se offerti da un oste moderno). Insomma, ci vorrà un po' di tempo, magari, ma lo auspichiamo sinceramente, perché considerarlo disdicevole è sintomo di provincialismo (figlio peraltro almeno in parte dell'atavico italico appetito): una forma superata di vedere il "mangiar fuori" che non tiene conto di come è cambiato il rapporto del pubblico con i ristoratori, la fame e il ben di Dio.