IL NATALE E LA FANTASIA
15/12/2003
Con i primi di dicembre, inesorabile, il Natale d'amore e consumo viene in TV, dalle vetrine, nel traffico e nelle nostre cattive coscienze a ricordarci quanto poco siamo attenti al prossimo nei rimanenti 340 giorni dell'anno (tanto durano in realtà le feste: poco meno di un mese), e quanto inopportuna sia l'abitudine di concentrare tutti intorno all'albero i nostri migliori propositi.
Perché le feste per i bambini, i brindisi con i colleghi, le fiere di beneficenza, i pranzi-solidarietà, i biglietti alle zie zitelle, le celebrazioni d'azienda, le recite a scuola, l'indulgenza all'elemosina, sono - prese singolarmente - attività che ciascuno di noi dovrebbe frequentare di più e con animo sereno, ma TUTTE INSIEME IN QUINDICI GIORNI, perdute in fondo alle code e alle imprecazioni (posta, banca, raccordo, ipermercato, parcheggio, mezzi pubblici) provocano un ingorgo di sacrificio, livore e frustrazione che difficilmente aiuta a tirare fuori da ciascuno il proprio meglio.
Le feste moltiplicano gli incontri, e nella marmellata di ruoli, emozioni, appuntamenti e sentimenti, è più facile tanto sentirsi buoni che inciampare in cadute di stile. Il "bontòn" non è che cambi a Natale, è chiaro. Si è solo sottoposti a sollecitazioni maggiori...
Del Natale è INSOPPORTABILE lo spreco. Quindi anche se siete a corto di idee, non pensiate di potervela cavare spendendo tanto e buttando via. Inoltre, NON è vero che spendere poco voglia dire regalare schifezze e NON è vero che spendere molto assicuri sempre una bella figura.
Non è più patrimonio culturale di scambi carbonari il cosiddetto commercio "equo". Così, senza dogmatismi e senza strafare (se la vostra bambina vuole la bambola "MNAXLY" che sputa fiamme verdi appicicose dall'ombelico ed è la stessa che hanno TUTTE, regalategliela...), un occhio a dove e come sono stati prodotti gli oggetti da acquistare non è male darlo, quantomeno per rendersi conto dove potrebbero finire i quattrini spesi. E comunque, la plastica riciclata è una buona cosa (anche il pile era plastica, una volta). E i profumi prodotti senza strappare le ghiandole degli animali anche, no?
Mandate pure i vostri segnali di augurio per SMS o e-mail, ma cercate di non farlo senza che su ciascuno sia lasciata una goccia di originalità: lo stesso messaggio a cento persone equivale a quasi niente. Naturalmente, se mandate biglietti, firmateli. Se si può/vuole firmare o scrivere di pugno un biglietto di auguri, lo si fa. Se non si può/vuole, mica gli auguri vanno mandati per forza: il biglietto scritto è un pensiero che almeno il tempo di una firma la merita. Se non ne avete, di tempo, non speditene (i biglietti di auguri con la propria firma fotocopiata dall'originale sono un orrore quasi inarrivabile).
Andare a fare qualunque cosa dal 15 al 25 è quasi impossibile, visto che tutti dovrebbero incontrarsi per gli auguri negli stessi giorni; così, si cominciano a organizzare appuntamenti "di Natale" sempre prima. Ma cos'ha di natalizio il 7 dicembre?? Vanno bene le feste e gli auguri, ma perché non organizzare la stessa cena il 9 gennaio (più vicino al Natale del 7 dicembre)? E' verissimo che il Natale è un'occasione, e che perderla spesso significa lasciar trascorrere un altro anno prima di incontrare qualcuno che la frenesia del nostro tempo ci impedisce di vedere in altro momento, ma non credete che uno sforzo di fantasia potrebbe aiutare? Basta usare una data diversa. Il carnevale (senza mascherarsi, è chiaro), l'arrivo della primavera o dell'estate, un anniversario di famiglia, e se si vuole utilizzare una data non pagana, la Pasqua. Sembra strano, a dirsi, adesso, certamente, ma siamo certi che i vostri esausti eventuali invitati natalizi ve ne sarebbero grati.
Ogni augurio e coraggio, che per quanto oggi sembri lontana, poi arriva l'epifania e le feste se le porta via...