NON DOPO I TRENT'ANNI?
15/04/2016
"A 47 anni si è fuori tempo massimo per farsi aiutare a traslocare dagli amici. Bisogna rassegnarsi e assumere del personale specializzato, costi quel che costi. E, dopo i 32, è ora di smetterla di dormire sul divano degli stessi amici al posto di prenotare un hotel. Può capitare una volta ogni tanto, ma solo dopo una lite furibonda con il partner, magari per lanciargli un messaggio tattico."
Esagerazioni nordamericane? Naturalmente sì, ma solo in parte. Due anni fa Monica Coviello su vanity fair.it riportava le risposte a una domanda fatta dal New York Daily News a mille persone: "Cosa non si dovrebbe più fare dopo i 30 anni?".
Con l'età, davvero cambiano le regole di buona educazione?
Naturalmente no, ma serve più attenzione.
Sostiene Simon Doonan - uno al quale, con le camicie a fiori che riesce a portare, si tende a dar ragione in materia di opportunità di comportamento qualsiasi cosa dica - che «l’idea di invecchiare con grazia e moderazione è del secolo scorso; non si è mai troppo vecchi per togliersi qualche soddisfazione».
Detto che siamo più d'accordo con lui che con i mille (puritani) newyorchesi, ecco a nostro parere quello che a un certo punto sarebbe meglio non fare più (i trentacinque ci paiono soglia ragionevole anche nel sud del mondo, nonostante la persistente adolescenza dei nostri tempi).
1) Non c'è un'età data; di certo, quando un/una figlio/figlia inizia a passare la serata nei locali per il genitore è arrivato il momento di smettere, quantomeno per non incontrarlo/a. Chi figli non ne ha, veda lui/lei, ma dopo i quaranta il rischio del ridicolo è comunque elevato.
2) Per evitare l'effetto "dietro liceo davanti museo" basta capelli lunghi fino alla vita. E basta jeans strappati o sdruciti, pantaloni corti in città, ciabatte non in presenza d'acqua, capelli punk.
3) Non ha più senso fare lunghe code in attesa di entrare in un locale, al cinema, a una mostra o all'expo, a meno di essere in buona compagnia (nel qual caso importa zero che cosa si faccia): poche cose valgono più del tempo risparmiato evitando le file.
4) A quanti anni si diventa vecchi per i selfie? Mai, a patto di essere tecnologicamente aggiornati: finché siamo capaci di regolare da soli le impostazioni della macchina fotografica del telefono, nessuno è autorizzato a guardarci storto. Diversamente, meglio evitare, a prescindere dal'età.
5) Non si è mai troppo anziani per cullare i propri sogni: esiste un solo tipo di successo - diceva Henry David Thoreau, un bizzarro americano, nel 1849 - quello di fare della propria vita ciò che si desidera...
6) Qualche anno fuoricorso va bene ma arrivati a 35 sono comunque troppi. Detto questo, l’università non si dovrebbe frequentare per i vent'anni nel mezzo della vita, è vero, ma dopo i 55 può essere un vezzo sopportabile (a patto di non usare la tessera da studente per ottenere gli sconti e non tentare patetici rimorchi delle colleghe di corso).
7) Riflettere sull'acquisto di un'auto che costa come il mutuo di casa: c'è il rischio di dover finire di pagarla dopo aver smesso di andarci in giro (in un'età che il possesso di un immobile favorisce l'accoppiamento più dei motori).
8) Diceva Vasquez Montalban che dal punto di vista culinario fino ai 25 si è in età prelogica. D'accordo, ma dopo i 35 rifiutarsi di assaggiare (allergie escluse) è inemendabile.
9) Le discussioni polemiche sui social media sono assolutamente da evitare.
10) NON vale per i coniugati! Riguardo al sesso, il dubbio che avesse ragione Marquez (dopo una certa età, in qualche modo l’amore va pagato) pur con timore comincia a farsi strada...