OLTRE IL CODICE DELLA STRADA


Il traffico tira fuori il peggio da ciascuno di noi, e che in auto la buona educazione sia rimasta chiusa fuori lo sa bene chiunque guidi. Ma non c'è buona educazione senza conoscenza, e la cattiva preparazione degli italiani al volante - frutto di cattive scuole, oltre che del carattere - impedisce il formarsi di quella "cultura della guida" che, per esempio, ha fatto indossare a pochissimi le cinture prima della prescrizione di legge nonostante ne fosse nota la funzione salvifica.

Cliccando in rete "galateo dell'automobilista" si collezionano decine di decaloghi, tutti del tutto ragionevoli, che possono riassumersi in tre parole: FATE I BRAVI. Per il resto, il buon senso è sufficiente per dare a ogni domanda la risposta giusta: si mangia in macchina? Ovviamente no, ma se si sta per avere una crisi di zuccheri... Naturalmente non si buttano cicche e oggetti dal finestrino...

Che c'è da dire, allora? Ecco, può essere utile sapere come dovrebbero essere distribuiti i posti. 

1) L'auto ha quattro porte e un autista: il più importante va dietro a destra (cioè non dietro al guidatore). Poi nell'ordine: numero due dietro a sinistra; numero tre accanto al guidatore.

2) L'auto ha quattro porte e - come più spesso capita nella vita di tutti - a guidare è il proprietario della macchina. Se si è in due, va da sé, il secondo siede accanto a chi guida (diversamente dal caso precedente). Se si è tre o più, il "maggiore" dovrebbe andare dietro: qualsiasi passeggero che non soffra l'auto, infatti, sta di solito "meglio" se siede nel sedile posteriore, quantomeno nel senso che in caso di incidente è il più salvaguardato dalle statistiche. Poi, a lui la scelta: se invece di andar dietro vuole stare davanti...

3) L'auto è a tre porte, e cambia la storia, nel senso che il posto privilegiato è quello accanto al guidatore/proprietario del mezzo; segue il posto dietro a chi guida, perché da lì è più facile parlare con chi sta davanti a destra (chi è al volante può far chiacchiere fino a un certo punto). Però. Se il guidatore ha gambe lunghe e sta più comodo a tirar dietro il sedile che più indietro non si può, il malcapitato viaggiatore è costretto a posizioni yoga difficilmente sostenibili per chi è fuori allenamento; in questo caso, meglio stare dall'altra parte, e se nel corso del viaggio si dirà una parola in meno sarà l'occasione buona per pensare ai casi propri, che non v'è chi non ne abbia.

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