UN INVITO AL MARE
07/07/2017
Se sia una fortuna o una condanna dipende dalle risorse a disposizione, ma una casa al mare quantomeno consente incontri meno formali di quelli con i quali può capitare di confrontarsi durante l'anno.
INVITI. Nessuno si sogni di farne per iscritto. Una mail o un messaggio vanno bene (ormai basta il cellulare per leggere di tutto), ma è sempre meglio una telefonata. Si invita chi c'è, naturalmente, senza preoccuparsi di avere "la coppia": lui senza lei o viceversa lui o lei con un'amica/o, eventuali bimbi.
ORARIO. Le 21. Però necessariamente "open", nel senso che chi è invitato non dovrebbe avere l'angoscia della puntualità. Certo, oltre la mezzora (quando diventa: "ehm, mah, verranno? avranno capito? chiamiamo?"...) è sempre meglio avvertire. Buona cosa, se si è intimi, chiedere a qualcuno di arrivare in anticipo per aiutare.
MANGIARE. Innanzitutto l'aperitivo, per avere da riempire le chiacchiere in attesa degli ultimi ospiti. Poi - tutti insieme su un tavolo, se logisticamente possibile - due primi di pasta corta fredda; il secondo di pesce, altrimenti un roast beef; abbondanti contorni di verdura (la stagione offre meravigliose melanzane, peperoni e pomodori...). Dopo, un cocomero - ma di frigo! - e un gelato, magari chiesti a uno degli invitati (se nulla è stato concordato, si porti da bere; i fiori meglio di no, se non altro perché potrebbero mancare i vasi).
BERE. Va sì tenuta molta acqua in frigo, ma anche qualche bottiglia a temperatura ambiente. Pazienza se chi invita non le consuma, qualche bibita gassata ci sia, oltre ai succhi di frutta. Se si possono preparare delle spremute è il massimo. Vini leggeri, mossi o fermi non importa, dall'aperitivo e anche per continuare. Se l'atmosfera è - come dovrebbe - di confidenza, niente di male compaia anche la birra (alcolici, comunque, con un pensiero alla guida e all'etilometro).
ABBIGLIAMENTO. Se qualcuno vuole affrontare una serata formale in agosto faccia pure. Non ci spingiamo a dire che è "out" (quando vengono bene, gli inviti "cravatta nera" in giacca bianca - di mohair, shantung o tela di seta, mai con i revers in raso - sono uno schianto; ricordiamo solo per inciso che l'unica alternativa allo smoking estivo è il solito blazer color mare di notte con bottoni non dorati, pantaloni grigi, calze antracite, scarpe nere) ma consigliamo il più semplice "ciascuno va come vuole". Andrà benissimo comunque. Certo, chi desidera vedere "vestiti" i propri inviati, al telefono informandoli della cena lo chieda esplicitamente: «Mettetevi scarpe, pantaloni e camicia...».