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Con la tecnologia inevitabilmente fanno i conti i comportamenti quotidiani, ogni volta però dicendoci, alla fine, che il nuovo si adatta al vecchio e mai viceversa: non lo facciamo più con carta e penna, ma sia pure per e-mail sempre di scrivere si tratta (e le esigenze di cortesia rimangono le stesse); stiamo smettendo di usare i telefoni di casa, ma sempre di comunicare si tratta (sms, mms e conversazioni veloci nulla tolgono alla necessità di non "urlare"); incontriamo in rete molte più vite di quante sia possibile fisicamente, ma sempre di persone si tratta (e le ferite, causate da indifferenza come da invadenza, rimarginano con identica difficoltà).
Pure, l'avanzare inesorabile della tecnologia condiziona, informa e determina anche il cerimoniale, venendo - come un fluido magico - a togliere polvere e parrucche. A chi con polvere e parrucche stolidamente identifica il cerimoniale è facile immaginare che tra poco sarà spazzata via ogni regola di interrelazione che non si immoli ai vincoli della comunicazione immediata; naturalmente le cose non stanno così, ma se non cambiamo - noi che si fa questo strano mestiere, approfittando delle possibilità che il tempo veloce ci offre - moriremo davvero.
È ancora fresca la notizia che perfino Sua Maestà la Regina d'Inghilterra avrebbe aperto un account su YouTube - il sito di condivisione di video - pubblicando il proprio messaggio di Natale e vari altri filmati con cerimonie d'investitura e quant'altro (http://it.youtube.com/user/TheRoyalChannel). E visto l'immediato successo avuto dalla Reale idea, anche il Dipartimento delle Onorificenze di Downing Street ha approntato a ruota un proprio account. Di lì il contagio telematico ha toccato numerose altre istituzioni (fra cui tanto per dire il Comitato dei Premi Nobel), ma è facile immaginare che ci finiranno dentro tutti.
Il cerimoniale entra in questo modo nel mondo delle immagini liberamente replicabili. Lo aveva fatto da tempo in TV, certo, forzando tempi e schemi, ma a differenza della televisione (dove ri-vedere è quasi impossibile se non per caso) la sua permanente disponibilità su internet fa immaginare sviluppi di grande interesse; così, naturalmente e inevitabilmente, pochi giorni fa su YouTube ha fatto la sua comparsa il canale "Protocol Online", che raccoglie filmati di cerimonie istituzionali da ogni dove.
Se ci siamo persi la cerimonia d'investitura di Putin, o quella di Sarkozy, o il giuramento del Presidente della Repubblica, possiamo rivederle tranquillamente da casa scoprendo i differenti approcci che i vari Paesi hanno nei confronti delle pubbliche manifestazioni. E siccome la Rete è generosa e curiosa, ogni giorno qualcuno "regala" qualcosa, e chiunque può divertirsi a confrontare i vari filmati scoprendo - ad esempio - che il Giuramento di Hugo Chavez risulta essere sensibilmente più elastico, nella sua formulazione, di quello del Primo Ministro Zapatero.
Il sito (ITALIANO: non è che l'Italia proprio SEMPRE sia costretta a seguire) offre inoltre un servizio di bollettini con aggiornamenti internazionali su cerimonie ed eventi protocollari provenienti da varie fonti: dalle ultime notizie sulla Cerimonia d'Apertura delle Olimpiadi di Pechino a quella sfumata per la consegna dei Golden Globe. Facile, no? Com'è che non ci aveva ancora pensato nessuno? La memoria di molti eventi che ci siamo persi o che in Italia non vengono diffusi, è a disposizione di tutti. Sia che siamo incuriositi dal sontuoso Tributo di Stato al Re della Tailandia o che, più patriotticamente, si voglia rivedere l'ultima Cerimonia di conferimento dell'Ordine Militare d'Italia.